Expo al via, ma tra i padiglioni ci sono rifiuti Expo al via, ma tra i padiglioni ci sono rifiuti
L’Esposizione universale ha aperto i cancelli in orario, ma tra ritardi e scandali qualcuno si è dimenticato di fare le pulizie e il sito... Expo al via, ma tra i padiglioni ci sono rifiuti

di Lorenzo Bagnoli e Lorenzo Bodrero

“Ce l’abbiamo fatta”. Il sindaco Giuliano Pisapia apre così il suo intervento alla celebrazione ufficiale dell’apertura di Expo 2015.

Basta infilarsi in uno dei corridoi laterali che portano ai padiglioni più nascosti per accorgersi che ci sono cumuli di spazzatura tra i padiglioni, che le strade sono lontano dal dirsi ultimate. Il lato oscuro del miracolo.

Lo spiega un funzionario dell’Amsa, l’azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti nella città di Milano.

Il volto segnato da un turno cominciato alle 21:00 di ieri. Storce un po’ lo sguardo, in una smorfia che confessa impotenza di fronte alle richieste dell’organizzazione del miracolo post miracolo: “Stanno continuando a buttare fuori roba dai padiglioni, non si riesce a raccogliere tutto. Entreremo forse a regime dalle 21:00 di oggi. Ma dobbiamo farcela, la pressione è tanta“. Confessioni sul marciapiede che sta tra il fondo del Padiglione Giappone e Federalimentare, la causa del cumulo di rifiuti che si vede.

Un ragazzo di origini indiane esce dal padiglione trascinando il contenitore bianco della carta. “Capo, dalla prossima volta non più così, eh”. In mezzo a tutta quella roba, come si può fare la raccolta differenziata? Tutto sospeso, almeno per un po’: è lo scotto da pagare per l’apertura last minute.

Il 24 marzo 2015 la società ha fissato come obiettivo di riciclare il 70% dei rifiuti. Alla fine si faranno i conti. Solo i funzionari sono costretti a turni tanto devastanti. Per gli addetti alla raccolta rifiuti il lavoro è più normale. Impossibile stabilire quanti saranno i passaggi notturni di Amsa, né i camion che usciranno a ripetizione del sito. La corsa contro il tempo impone flessibilità.

Come da copione, non tutti i padiglioni sono aperti. È il caso del padiglione di Alessandro Rosso, il principale sponsor come tour operator dell’evento, insieme a Joomoo, operatore cinese. Al momento è solo uno scheletro d’acciaio. Gli operai che stanno raccogliendo il materiale nemmeno sanno a chi appartiene. Bisogna chiedere ad una dipendente Expo per saperlo: “Ci hanno detto che il motivo ufficiale del ritardo è che Joomoo è fallito“, dice.”Ma entro fine maggio si aprirà”. In rete notizie che confermino l’informazione non se ne trovano e nemmeno i colleghi cinesi al media center sanno nulla. Quindi, al momento, ci si può attenere solo a questo.

Anche al Padiglione Romania c’è ancora qualche problema. I malcapitati steward e hostess all’ingresso rassicurano: “Tra un’ora si apre”. Dentro però si vede un movimento continuo che non lascia presagire tempi così rapidi. E ad insistere i più, anche i due ragazzi all’ingresso ammettono di non essere certi di farcela entro oggi. Insomma, all’apertura delle porte, la corsa per colmare i ritardi ancora non è finita.

Il Padiglione Italia ha il piano per i funzionari ancora in fase di allestimento, anche se i battenti sono aperti da questa mattina alle 10:15. E Stefano Gatti, direttore generale del nostro padiglione, ne è visibilmente contento: l’agenda è già strapiena fino alle 22:00 di stasera.

Questo articolo è stato pubblicato su Wired.