di Lorenzo Bagnoli e Lorenzo Bodrero
“Va bene tesoro. Io sono disponibile la sera dopo le 19, per 2 ore il mio regalo è di 500 (euro)“. Risponde così Emma alla richiesta via email di un incontro sul sito di Expo dopo le 22. Di mestiere Emma fa la escort e ha poco più di 20 anni. L’annuncio delle sue prestazioni lo si trova su una pagina speciale del sitoescortforumit.xxx, portale per incontri erotici. In occasione di Expo 2015, il sito ha costruito una sezione apposita, con tanto di logo fake a corredo di ogni scatto. Emma è disponibile ad organizzare un incontro sul sito espositivo, ma non sapremo mai se è davvero lì che incontrerà i suoi clienti.
L’ultima stima riguardo il tasso di crescita l’ha elaborata l’investigatrice privata Klara Murnau, dell’Istituto di investigazione Europol (da non confondersi con la più celebre e prestigiosa polizia europea). Stima che i nuovi arrivi siano tra i 15 e i 30 mila e il conteggio che si basa sugli annunci online di escort e su quanto accaduto in grandi eventi del passato. Nulla di nuovo sotto il sole: che la prostituzione indoor o quella di lusso viaggiassero in internet era noto. Così come aumentasse con i grandi eventi. “Adesso si usa nome e marchio Expo perché è l’evento più visibile e ricercato su Google”, spiega Valerio Pedroni, responsabile di Segnavia, l’unità di strada dei Padri Somaschi che si occupa di tratta. Eppure pare che il sottobosco legato alla manifestazione sia particolarmente variopinto.
Valentina lavora come “freelance”, ma tante ragazze si accreditano con delle agenzie di escort. Organizzano viaggi d’accompagnamento in tutti i grandi eventi del mondo. Ed Expo Milano non poteva mancare. Una di queste agenzie si chiamaEscort Farfalle: il numero di telefono da chiamare per mettersi in contatto ha un prefisso croato. All’email sulla richiesta informazioni per il tariffario rispondono sia in inglese che in italiano (traballante): “Salve, una piena giornata, 24 ore, costerà 2000e, tutto incluso, per più giorni ci sarà sconto. Possibile anche solo disponibilità oraria, in quel caso 1h 250e+taxi”. Prendendo le stime e le tariffe più basse, significa che la sola prostituzione di alto bordo all’Expo porterebbe almeno ad un giro d’affari di 7,5 milioni di euro.
“Gli annunci sono gratuiti. Chi vuole mettere la propria foto in evidenza paga, un po’ come su Facebook“. Questa è l’unica risposta al telefono che si riesce a ottenere dalla Multiservizi di Castellazzo Bormida (Alessandria)*, la società che è intestataria il sito escortexpomilano.com. Udite, udite, la società si professa onlus e cooperativa sociale. Dalla pagina Facebook si legge: “Multiservizi ha lo scopo contribuire in modo duraturo all’inserimento di persone disagiate. Creare uno sviluppo sul territorio e promozioni di agricoltura”. E infatti come settori del proprio business, sempre da Facebook si legge “Servizi Sociali · Servizi agricoli · Computer & Elettronica”. E in rete si ha la controprova di tutto. Tra le attività di cui si dedica c’è anche la gestione di escortexpomilano.com, che conta più di 14mila visite.
Alla società che gestisce il sito avevamo chiesto se avevano registrato un aumento nel numero degli annunci registrati, se la società Expo si era lamentata per l’utilizzo del proprio nome per un sito di annunci erotici e se avevano strumenti per verificare che chi si registra nel proprio sito non sia costretto a prostituirsi. La risposta però è stata laconica: “La direzione le comunica che non vengono rilasciate interviste. Ringraziando per l’interesse rivolto, porgiamo distinti saluti”.
Prostituirsi non è reato, ma sfruttare la prostituzione per fini economici sì. È capitato a gestori di piattaforme online per incontri erotici di avere guai con la giustizia, in Italia e non solo.Uno è proprio il gestore di escortforum, David Azzato. Svizzero, era il proprietario di Escort Ltd, società oggi dissolta, che però possiede ancora il dominio di escortforum.it. Oggi è socio o proprietario di nove proprietà, (quasi) tutte che commercializzano prodotti internet, dei più disparati. La prima volta che Azzato ha conosciuto la magistratura italiana è stato nel 2013, durante l’Operazione Bella vita condotta dalla Procura di Firenze. Il capo d’imputazione era favoreggiamento della prostituzione. I 14 indagati, tra cui Azzato, erano accusato di aver organizzato un giro di prostituzione di lusso con ragazze (anche minorenni) provenienti soprattutto dall’Est Europa, che attraverso il sito di Azzato organizzavano incontri erotici anche con personaggi di primo piano della politica fiorentina in alberghi cinque stelle. Il 18 marzo 2015 il gup ha archiviato con un “non luogo a procedere” la posizione di 12 indagati, tra cui Azzato.
Il sistema che aveva costruito allora, con il sito appoggiato alserver slovacco della LightStorm Communications s.r.o. di Bratislava è rimasto intatto. E non era la prima volta che il sito finiva nel mirino delle polizie postali di tutto il mondo. Ad oggi il sito ha 6.493 visite giornaliere ed un valore complessivo di 3.032 euro. Ogni giorni si aggiungono annunci dal valore complessivo di otto euro.
Quando si cominciò a parlare per la prima volta di escort, il sitoEscortforexpo ne approfittò per prendere in giro la manifestazione. La società Expo non la prese bene. Nonostante la società si fosse resa conto della “goliardata”, scrisse così in un comunicato diramato dall’Adnkronos: “È stata già inviata una diffida, per vietare di utilizzare il nome di Expo 2015 per iniziative di questo genere”. Non sono mai uscite notizie simili nei mesi successivi. Nemmeno quando i siti hanno cominciato a fare reclutamento sul serio.
* Il seguente articolo è stato modificato a seguito della richiesta di rettifica di Andrea Reina, legale rappresentante della cooperativa sociale onlus Multiservizi, per chiarire chiarire che l’azienda non ha gestito il dominio escortforumit.xxx ma lo ha solo registrato. Così scrive Reina:
“La nostra cooperativa, come si può capire dal nome si occupa di più servizi, il ramo principale è l’agricoltura sociale ma ha anche un ramo informatico, dove oltre a creare siti acquista e rivende domini, nel caso del sito in questione esso è stato acquistato per conto della azienda Immagine con Gusto di Canepa G. e quindi siamo totalmente estranei all’uso che ne viene fatto e di conseguenza non legato a noi.
Nell’articolo dichiara di aver parlato con noi, anche qui siamo estranei alla cosa, poiché i recapiti in suo possesso sono del titolare del sito e non della nostra azienda.
Su Facebook come da lei dichiarato ha visto cosa è realmente la nostra cooperativa (quindi forse era opportuno contattare direttamente noi), siamo sicuri che provvederà immediatamente alla smentita e rettifica dell’articolo, dando opportuna visibilità per salvaguardare la nostra immagine”.
Questo articolo è stato pubblicato su Wired.