Una spia da polso Una spia da polso
Dopo il caso Strava, emerso lo scorso gennaio, tocca ora alla Polar finire nell'occhio del ciclone. La nota casa finlandese, produttrice di cardiofrequenzimetri portabili... Una spia da polso

Dopo il caso Strava, emerso lo scorso gennaio, tocca ora alla Polar finire nell’occhio del ciclone. La nota casa finlandese, produttrice di cardiofrequenzimetri portabili per il fitness tracking, è finita al centro di un’inchiesta del giornale olandese De Correspondent il quale ha svelato quanto fosse facile risalire ai dati sensibili degli utenti registrati: nome, cognome, professione e perfino indirizzo di domicilio.

Volkel, sud dell’Olanda. Questo borgo di tremila abitanti è sede di una delle più importanti basi aeree del nord Europa. La mappa di Polar mostra numerosi tracciati nei pressi della base, segno che più utenti si allenano in quella zona. Cliccando su uno di questi viene fuori il profilo del corridore. Lo chiameremo Mike. Zoommando verso l’alto spuntano altri percorsi di Mike, lo storico dei suoi allenamenti registrati indossando un dispositivo Polar. Il tracciato più battuto, e che appare più luminoso degli altri, è probabile sia quello nei pressi della sua abitazione. Altri tracciati cominciano e finiscono nel medesimo punto. Con l’ausilio di Google Map è una passeggiata risalire all’indirizzo. Mike, inoltre, è stato particolarmente imprudente: si è registrato su Polar con il suo vero nome. Con una rapida ricerca su Facebook, i colleghi olandesi confermano la sua identità, accedono alle foto di Mike con la moglie e i due figli e su Linkedin apprendono che è un ufficiale dell’esercito olandese.

Come molte altre applicazioni, Polar mette a disposizione una mappa interattiva su cui sono evidenziati tutti gli utenti registrati. È sufficiente digitare il nome di un luogo, cliccare “Cerca” e la mappa mostra gli itinerari percorsi dagli utenti nell’area selezionata. I colleghi olandesi hanno esaminato circa 200 siti strategici (basi militari, carceri ad alta sicurezza, siti nucleari, ecc.) dislocati in tutto il mondo.

Tom (altro nome di fantasia) ha il profilo privato, non è quindi possibile accedere al suo nome. Utilizzando il codice numerico associato a uno dei suoi itinerari si può però accedere alla cronologia degli allenamenti. I tracciati sono particolarmente luminosi nei pressi del campo di prigionia di Guantanamo, a Cuba. Un punto sulla mappa di Polar è decisamente visibile. Si trova a Dallas, in Texas. Probabilmente Tom utilizza un tapis roulant a casa. Street View in quel punto mostra però un edificio di oltre trenta piani. Ma Polar fornisce anche i dati sull’altitudine. Con Google Earth Pro è possibile misurare l’altezza di un edificio e al valore fornito corrisponde il 23° piano, quello in cui molto probabilmente vive Tom.

In pochi minuti e con conoscenze tecniche basilari, l’incolumità di Mike, di Tom, dei loro famigliari e di centinaia di altri utenti è alla mercé di chiunque. Ma non è solo la sicurezza di personale militare e diplomatico a essere in pericolo. Nella base di Volkel, per esempio, sono depositate venti testate nucleari, così come in decine di altri siti. Bottino assai allettante per terroristi e criminali.

Questo articolo è stato pubblicato sull’inserto Innovazione del Corriere della Sera il 17 luglio 2018.

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