Dazn, chi è il proprietario di Perform: dagli investimenti post-Urss alla Warner

Gli interessi di Leonard Blavatnik vanno dal petrolchimico Usa all’industria musicale e hollywoodiana, ma tutto è partito con gli investimenti nell’alluminio e nel petrolio di Mosca. Alcuni suoi soci sono finiti nella “Putin list” delle sanzioni di Washington, mentre lui si garantisce lobbisti vicini a Trump.

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Hawala, la moneta invisibile di migranti, scafisti e terroristi

Terroristi, riciclatori, trafficanti. Ma anche immigrati che non hanno altro modo per mandare i soldi a casa. Tutti usano l’hawala, il sistema di invio di denaro contante in ogni angolo del pianeta che non ha nemmeno più bisogno degli spalloni. Un money transfer parallelo che si basa sulla fiducia.

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Caccia ai ‘ladri in legge’

Quelli che a prima vista possono sembrare un pugno di banditi disorganizzati rappresentano invece uno dei network malavitosi maggiormente in ascesa, con attività che vanno dall’Italia alla Germania, da Cipro alla Repubblica Ceca.

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Sicurezza vendesi

L’Unione Europea ha un tesoretto davvero cospicuo per le politiche sulla sicurezza. Le più grandi imprese appaltatrici e i giganti del settore tecnologia fanno a gara per accaparrarsi ricchi contratti, e quindi proteggerci da criminalità e terrorismo. O almeno questa è l’idea. Ma chi ci guadagna davvero? La società o l’industria della sicurezza?

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UE, 3 mld per ricerca sulla sicurezza: ‘Funzionale all’industria, non ai cittadini’

Per il periodo 2010-2020 Bruxelles ha finanziato 450 progetti per la protezione delle grandi infrastrutture, l’individuazione di esplosivi, l’impiego di droni e sensori per rendere più sicure le città. I fondi sono andati da idee singolari come “A-wasp”, pistola “spara-rumore” che dovrebbe neutralizzare i terroristi, e SUBCOP, barriere scorrevoli in grado di “isolare” i pericoli: progetti che non trovano mercato. Il denaro pubblico è servito ad aiutare il settore a sopravvivere alla crisi.

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Expo 2015, spunta il manager condannato

Per la missione strategica di pareggiare i conti dell’Expo, si poteva scegliere un manager migliore di un condannato per bancarotta fraudolenta?

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Mafia in Africa

L’inchiesta, durata un anno, ci ha portato in Sicilia, Calabria, Campania, Lazio, Lombardia, in Italia e Sud Africa, Namibia, Senegal e Kenya, in Africa, è stata possibile grazie al sostegno di Innovative Journalism Grant e del Journalism Fund.

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Anas, whistleblower indagato per calunnia

Le centinaia di pagine arrivate a Irpileaks raccontano una storia preoccupante. Il caso della direttrice Terni-Rieti è emblematico. Al progetto viene applicato il regolamento Anas 2003, che non pone un tetto massimo alle parcelle, ma impone che vengano pagate a fine lavori.

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Expo2015, il business sui biglietti vinto dagli “amici” di Best Union

Per la vendita dei biglietti d’ingresso all’Expo 2015 di Milano si prevedono incassi da 440 milioni di euro. L’assegnazione del servizio di ticketing non è passato attraverso gara pubblica, ma è stato incluso all’interno di quello di “banking” e assegnato alla Best Union Company.

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I broker della cocaina

Trafficano tonnellate di cocaina ogni anno. Sono al servizio delle più grandi organizzazioni criminali al mondo e dei cartelli della droga sudamericani. Grazie a loro i vostri colleghi e amici possono acquistare cocaina a buon prezzo in qualsiasi angolo della vostra città.

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Pulp fiction: the Italian puree that hailed from China

Any British shopper browsing Asda’s supermarket shelves for a touch of the Mediterranean culinary lifestyle might have been forgiven for thinking that the labels on the cans of an own-brand tomato puree meant what they said. After all, they read: “Produced in Italy”.

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